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Collana Verde Mela

La Luna scrive


La Luna è stanca e di malumore.

Un malessere che le cade addosso ogni volta che si guarda attorno e poi indietro, e si rivede, giovane, piena di ideali, convinta che allora l’universo fosse pronto ad accoglierla, a farla sentire parte di sé. Come vorrebbe parlarle adesso, e dirle «ragazza svegliati!»

Discorso inutile. Ormai ha la sua collocazione, nessun cambiamento possibile. Riflettere il sole e, di giorno, rimanere un’ancella invisibile. Lei chi è? Nessuno. Poco più di un asteroide. Esistenza di riflesso nell’ambito gravitazionale del sistema solare.

Decide di scrivere un libro. Buona idea, quella di iniziare un libro. Perché il mondo dentro non può rimanere sempre dentro. La clessidra del tempo macina tutto. Aprire uno spiraglio, lasciar volare liberi i pensieri, le emozioni rimaste intatte per millenni. Le illusioni, le disillusioni, il disincanto. Il non detto, la solitudine. E i sogni, che sono ancora tutti lì.

Percorso non facile. Passare da giovane Luna a essere sassi e deserto significa guardare in faccia il lato oscuro.

Ma scrive, la Luna. Perché lo sa che i sassi e il deserto sono solo fuori, e la sabbia non è riuscita a filtrare attraverso la corazza che si è costruita intorno. Scrive prima dell’alba, nelle ore belle della notte, quando solo il Silenzio le tiene compagnia.

Lui vede quello che vede lei, e non ha bisogno di nascondersi. Nelle prime ore della notte gli uomini non la osservano più, aspettano solo che la notte passi.

La Luna è libera.